Lo svolgimento del Triduo di S. Giovanni Battista di Lonato è un unicum nel panorama degli apparati ancora in funzione: ciò è dovuto alla particolare struttura dell’apparato stesso. La cerimonia, inoltre, è accuratamente descritta nei Rituali collegati all’apparato del 1828. In particolare, è prevista la partecipazione di 12 membri della Confraternita (in abito rosso, cotta bianca e mantellina rossa), con funzione di ceroferari, che si dispongono sei davanti e sei dietro il sacerdote con l’ostensorio. La struttura dell’apparato permette al corteo di procedere in parallelo con passi lenti e sincronizzati con il solista e il coro che ripete “Salva Signore il popolo che ti implora", formando due cortei che sempre divisi salgono lo scalone mantenendo il sacerdote al centro. Altre rampe di scale, celate sapientemente alla vista dei fedeli, permettono di scendere non visto e di riapparire alla sommità della macchina quando so deve riporre l’ostensorio dopo l’adorazione. Si può, quindi, parlare di ascensione dinamica, che produce a ogni passo una nuova forma dell’apparato.
(Ronchi Gregorio)