La Dott.ssa Cotti nel 2009 presentò una tesi di laurea sulle macchine del Triduo sul territorio bresciano, tra cui quello del suo paese d’origine, Gianico.
Ha fornito il prospetto del Triduo del 1921 ai restauratori che a breve inizieranno i lavori. Per il restauro bisognerà procedere modificando la forma originale della macchina dal momento che, a causa di calamità naturali, alcune componenti, anche portanti, sono state perdute. Il compito sarà dunque cercare di riportare alla luce il Triduo con i pannelli e le strutture “sopravvissute”.
Dal racconto del consigliere degli affari economici della parrocchia, il Triduo di Gianico non è stato montato per cinquant’anni, finché il nuovo parroco, entrato in servizio lo scorso settembre, ha subito avuto il desiderio di allestirne almeno una parte. Così vennero montati soltanto i tre pannelli decorativi che in origine erano collocati nella parte superiore dell’apparato. Da lì è nata l’idea di condurre un progetto di restauro, ora approvato e che inizierà prossimamente.
Il Triduo, di cui la comunità si ricorda vagamente, è stato costruito nel 1921 dopo che quello originale settecentesco è stato bruciato.
Negli anni Sessanta del Novecento un’alluvione inondò la chiesa di Gianico fino ad un’altezza di quattro metri. L’apparato ligneo si è salvato poiché fortunatamente si trovava nella sagrestia alta; mentre la struttura portante, i portacandele e altre decorazioni lignee sono state perdute.
Inoltre, per un periodo che va circa dal 1957 al 1986, il Triduo veniva montato senza seguire il progetto del ’21 spesso trascurando componenti come le colonne e i medaglioni.
Settembre 2024
Sarah Mor, Chiara Cavalli, Letizia Triboldi, Martina Tavolazzi, Benedetta Negrini