Dal racconto dal falegname Cervati Giacomo e dal muratore Walter Venturini abbiamo appreso interessanti informazioni riguardo alla macchina del triduo di Verolanuova, che per tradizione viene chiamata Santissima delle Quarant'ore. Questo nome indica che l’adorazione dura quaranta ore e, a differenza di altre parrocchie, questa celebrazione avviene durante la Quaresima, in particolare inizia la sera della Domenica delle Palme e si conclude martedì, giorno in cui viene smontato. Nella cerimonia pomeridiana della Domenica i paggetti salgono le scale dell’apparato portando il Santissimo nel cosiddetto Paradiso, ovvero la parte centrale. La celebrazione è molto sentita e la chiesa è gremita di persone, anche più di altre festività come la Pasqua.
Il processo di montaggio dura circa tre giorni, anche se in passato poteva impiegare anche un paio di settimane, mentre il processo di smontaggio richiede circa una giornata e mezza.
La struttura viene montata per livelli e i pali portanti vengono montati in casse di legno rinforzate da cemento nelle quali vi è un braccio di ferro; il sistema originario, poco efficace, prevedeva la disposizione di pietre tra cui venivano fissate ed innalzate le travi.
Al montaggio partecipano quattro persone tra muratori e falegnami e altri volontari, che si avvalgono di un manuale redatto nel 2015 da Giacomo Cervati in cui viene spiegato passo per passo tutto il procedimento. Inoltre, per facilitare la costruzione, ogni asse e palo è contrassegnato da una sigla che ne indica la posizione.
La macchina risale alla metà del Settecento sebbene, come il signor Cervati sostiene, alcuni elementi costitutivi e tecnici sono riferibili alla fine del Seicento. Il restauro si è concluso nel 1990 e richiese tre anni di lavoro da parte della ditta Bonini. In occasione dei lavori si è ritenuto di non riproporre, perché non originale, la corona sommitale dell’apparato da cui scendeva un drappo di colore rosso che aveva la funzione di oscurare la luce delle finestre.
La macchina non richiede una continua manutenzione grazie all’ottimo sistema di conservazione, infatti nel magazzino della chiesa è stato predisposto un sistema di carrelli e ganci.
La struttura è imponente: 15 metri di altezza e 10 metri di larghezza, infatti occupa tutto il coro.
I colori dell’apparato richiamano il verde marezzato dell’altare e non rispondono a una simbologia, mentre le dorature sono state realizzate in foglia d’argento meccato.
Per garantire maggior sicurezza, le 320 candele di cera sono ora state sostituite da ceri che vengono accesi la mattina e spenti la sera.
Il costo dell’approntamento e disamo dell’apparato grava sulle finanze della parrocchia poiché è necessario pagare professionisti che sanno come trattare materiali delicati e unici.
Il futuro della Macchina delle Quarant'ore rimane un’incognita a causa del suo elevato costo di gestione che potrebbe dividere la comunità tra chi vuole portare avanti la tradizione e chi vuole abbandonarla per investire il denaro per altre iniziative.
Settembre 2024
Sarah Mor, Chiara Cavalli, Letizia Triboldi, Martina Tavolazzi, Benedetta Negrini